Wednesday, August 17, 2005


La cameretta con vista lago e' graziosa ed il pavimento scricchiola sotto il peso delle valigie. In realta' e' la mia valigia che lo fa scricchiolare, che quella di Jose' e' praticamente vuota. Pesera' si' e no' 3 chili, la mia e' strapiena di dizionari, frasari, guide e cartine. Diversi modi di affrontare i viaggi. Tanto per dire, io ho degli scarponcini da montagne e dei sandali pseudo arabi. Jose' un paio di sandali di gomma con la chiusura ballerina e esausti per le continue sollecitazioni. Io due paia di pantaloni e lui nessuno. Io con Lonely Planet in prestito e lui senza nessuna guida. Sopravvive bene alla mancanza di sovrastrutture.

Il mio piano originale era partire con Silvia ed Edo ed arrivare sino a Lefkada. Due giorni di sdraiamento e pucciamento in Mare Ionio e poi risalimento verso la viulenza balcanica. Peccato che Ohrid sia proprio li' vicina al bersaglio grosso e la discussione con Jose' sul prossimo obiettivo non ha storia. Andremo con loro sino al confine, poi cominciamo a vedere cosa c'e' al di la' del muro.

Quel pezzetto di Macedonia che abbiamo provato e' in buone condizioni. Sono pochi e per adesso le scritte Morte agli Albanesi in alcuni cartelli stradali sono mere minacce. Se continuano ad esserlo ad Ohrid arriveranno anche tanti turisti occidentali e magari vi facciamo anche entrare in Europa, quella vera con i sussidi, entro il duemila bla bla bla.

Anche Sveti Naum e' bello e lindo. Hotel di lusso, turisti bianchi bianchi e un pavone riverito che passeggia indisturbato.



Un monastero sacro ai macedoni, sul lago e sul confine, con uno sguardo al di qua ed uno al di la del confine. Non vediamo fumi di kalashnikov al di la' ne' razzie ai supermercati e decidiamo di varcare la frontiera in un bel giorno d'estate. L'addio con i nostri amici e' momento simbolico da brividi.

Edoardo, con le mani tremanti perche' conscio della mutilazione del Testo Sacro, asporta con maestria il primo capitolo della Lonely Planet 2005 sui paesi dell'Europa Orientale. Il cielo si apre, la terra trema ma uno stormo di colombe appare in cielo.

Lo stupro e' compiuto. Ma cosi' volle il Signore dei Backpackers. Persino il capitolo sulla Bielorussia e' ora monco. Minsk rimarra' per sempre un sogno nella mente di Edoardo e Silvia, il Parco dei Martiri della Grande Guerra Patriottica o la durata del visto per la Russia Bianca pure.

Restiamo attoniti dinnanzi al gesto di Edoardo e Silvia. Oppure Si', vai El Dorado....i nostri santi martini ci hanno dato una testimonianza di amicizia. Ma non dubitiamo, come fa notare El Doardo, che la guida stessa sarebbe felice di cio'. Raggiunge in pochi minuti il proprio fine, si sacrifica per una piccola parte di umanita' e risorgera' tra poco per sedere alla destra del padre insieme ai due capitoli mancanti. Ciao amici ci vediamo in Italia.

Al confine le macchine ferme sono poche e in un minuto ecco i primi benefattori. I due ragazzi che arrivano da Ohrid con pinne ed ombrelloni sono di Pogradec, poco oltre la frontiera. Parlano inglese ed italiano, hanno visi familiari e sono mandati da San Backpacker per il primo passaggio.

Ai controlli di frontiera ci chiedono 10 euro per entrare. ovviamente Jose' non ha quasi un escudo ed io ho cinque euro. I ragazzi ci offrono il necessario mettendoci i soldi in mano. Possiamo partire.

Siamo in Albania. Cosa stiamo facendo in Albania? Vediamo com'e'.

Non ci credo che tutto possa essere merda. Il problema e' sempre lo stesso. In qualunque paese al mondo convivono le abiezioni piu' orrende e le creazioni e creature piu' eteree. Per la legge dei grandi numeri bastano un milione di persone di popolazione perche' in essa convivano San Francesco e Jeffrey Dahmer o Himmler. I problemi cominciano quando Jeffrey Dahmer si mangia San Francesco o Jeffrey Dahmer e Himmler decidono insieme di mettere San Francesco e meta' della popolazione in un campo di concentramento.

Siamo seduti su un baretto sul lungomare. Io discuto con Leonardo dell'Italia e dei visti (e' anche cittadino greco e si puo' muovere liberamente), Jose' parla con Ledia che lo guarda affascinato mentre le spiega tecniche fotografiche che paiono algoritmi. Dimenticavo di dire che Jose', tanto per passare inosservato, indossa pantaloncini corti, i predetti sandali, zainetto, giacchetta da fotografo ed una bella macchina fotografica al collo. Con cappellino da australiano. Nei miei incubi lui lotta con un borseggiatore alla stazione degli autobus di Tirana cercando di riprendergli la macchina fotografica sottrattagli.

Quindi prego Jose' che non faccia troppo il galletto con Ledia che Leonardo e' pacifico ma non si sa mai. Se lo chiamano il paese delle aquile e non dei passerotti un motivo ci sara'.

La ventata di tanfo arriva da chissa' dove.

Jose' tace. Non cominciamo a dire che odore di merda appena arrivati ed in presenza di due abitanti del luogo cosi' adorabili.
Andrea idem.
Leonardo (faccia schifata) Che puzza!
Ledia (sorridendo disillusa) Puzza d'Albania.

E cosi' via, Ledia vorrebbe che ci fermassimo ma non possiamo, Leonardo ci indica la fermata dei minibus, cominciamo da soli. Dimenticavo che la testa di cazzo che sono si era dimenticata di una cosa. Mentre ci stiamo salutando

Ledia - Sono molto imbarazzata a chiedervelo, ma....quei cinque euro...

Per fortuna sono abituato a rimediare in fretta e furia alle mie continue stupidaggini e la sollecitudine con la quale cerco di coprire l'imbarazzo mi merita un plauso da parte di me stesso. Bravo!

Tirana e' a 180 km occhio e croce. In un attimo ci arriviamo.

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