Wednesday, August 10, 2005

Sveglia ad un'ora cristiana (ortodossa) che devo andare a Nis a vedere Edoardo e Silvia. Tutti sono partiti tranne la padrona di casa che dorme ancora. Rio de Janeiro appare ancora sotto forma di gibanica, pomodori e cetrioli. Da quanto ho capito ecco un'altra equazione balcanica. Quanto piu' scendi a sud quanto piu' la cucina e' sana. Guca e' nel mezzo e quindi ecco porco e unto, ma anche verdure fresche.

Saluto con i tre baci serbi la mia mamma per due giorni e i parenti, poi arriva la figlia e ringrazio tutti. Grazie grazie grazie!

Voglio vedere Studenica. Uno dei piu' bei monasteri del paese, circondato da muraglie. Basta solo che faccia trenta chilometri ad Ivanjica e poi trovi un passaggio per una strada che qui sulla carta Michelin del 200o e poco segna a trattini. Quindi sara' bellissima e panoramica. Mi dissuadono ma ormai ho deciso che arrivare la' per la stradina sara' magnifico. Penso che solletichero' l'angelo custode sino a fargli venire l'ernia.

Ritorno a Guca sulla scena del delitto. Certo che camminare con lo zainone e lo zainino sotto il sole non e' il massimo. Mi incammino verso Ivanjica. I resti della serata precedente sono stati rimossi ed anche il parcheggio e' nei limiti della civilta'. Auto zingare coperte da pelli di ogni genere per proteggersi dal sole (immagino), qualche tricolore serbo ed i soliti bovini a torso nudo. Ma sono veramente pochi.

Trovo una bandierina con una trombetta e la scritta Guca. Il mio unico souvenir. Basta e avanza. Peccato per le poche foto fatte ma magari ritorno l'anno prossimo. Merita.

Circolo per tutto il perimetro della festa, sento da lontano l'ultimo fragoroso Hava Nagila (effettivamente il miscuglio giudo-zingo-serbo funziona) e via per la campagna serba. L'ultimo contatto con il genere umano e' con una coppia di Pordenone o Udine, non ricordo, che pero' va a Sarajevo e mi chiede di indicargli dove vado su una cartina con stelle rosse. Se fossero stati dei veri compagni mi avvicinavano a Studenica. Vabbe' no dai, non e' che tutto il genere umano si deve sovrapporre all'angelo custode.

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